Paper Toys

(Book, Graphics)

Portarsi a casa Paper Toys, anche solo una scheda che compone questo nuovo progetto, è come portare a casa un compendio del lavoro e della poetica di PetriPaselli oltre a un vero e proprio “PetriPaselli kit”; ogni scheda, infatti, racconta un pezzetto della storia di un sodalizio artistico che dura ormai da un decennio, ma soprattutto ci narra di un legame che nasce molto più indietro ai tempi della loro infanzia e trova nell’accumulo, nella catalogazione e nella collezione di oggetti e giocattoli il fondamento profondo della loro arte.

Scorrendo le 7 schede che compongono Paper Toys ci ritroviamo immediatamente catapultati in un mondo di memorie popolato dalla consueta comunità simbolica di giocattoli, bambole, fiabe, teatrini e ambienti che richiamano tutti a una specifica opera o installazione, realizzata in questi anni, del duo bolognese.

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Ed eccoli quindi che, nelle vesti di bamboline da vestire – gioco antichissimo – si trasformano in un attimo (proprio come quando da bambini si giocava ai travestimenti) in astronauti o terribili alieni e, ancora, in marinai od esploratori. Ma le bamboline, in un attimo possiamo essere anche noi: basta infatti sostituire le facce di PetriPaselli con le nostre (utilizzando comuni fototessere) ed eccoci lì a vestire i panni delle bambole del nostro stesso gioco.

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E ancora il sarcastico “Giardino delle Vergini Immacolate” da costruire e decorare che, come scrive Silvia Petronici, indaga il cortocircuito semantico come tema di ricerca sul valore e lo spessore culturale del linguaggio, accostando in uno stesso contesto due figure apparentemente lontanissime come la Madonna e Biancaneve, ma in realtà simbolicamente vicinissime nella loro perfetta permanenza in uno stesso surreale ambiente.

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Ormai un classico del loro lavoro è poi il “Compianto” che ispirandosi qui in maniera molto esplicita al “Compianto su Cristo morto” di Niccolò dell’Arca – una delle opere simbolo della loro amatissima città, Bologna – illustra il momento della “morte” di Biancaneve e della veglia da parte di 6 nani. PetriPaselli trasformano la celeberrima scena in icona, invitando lo spettatore a costruire una specie di altarino laico dove ritrovare sempre la propria infanzia conservata intatta come se fosse un piccolo monumento.

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C’è poi “Scimmia Meccanica” che, come in un gioco di scatole cinesi, riproduce il vecchione realizzato da PetriPaselli per il Capodanno 2013 che a sua volta riproduce il c
lassico giocattolo a molla della scimmietta ammaestrata da caricare e lasciare correre sul tappeto e che in, questa scheda, si trasforma addirittura in giocattolo mobile, in un vorticoso rilancio di memorie tra la loro collezione di giocattoli reali, il ricordo di quello storico Capodanno, Bologna e il profondo legame tra loro due.

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Infine “Octopus Garden”, ancora un giardino assurdo, ironico e straniato, massima espressione dell’accumulo e della catalogazione, ispirato a una mastodontica installazione allestita presso Adiacenze a Bologna nel 2014.

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Grandissima è la responsabilità che queste schede portano con sé e che offrono a chi se le porta a casa: rappresentare le migliaia di amici d’infanzia che animano da sempre le collezioni PetriPaselli e, nel contempo, conservare la memoria dei tanti progetti fatti e dei mille ricordi che oggetto e progetti si portano dietro, per noi e per loro stessi.

Buona collezione a tutti.

Simona Pinelli