Un piano di colore nero, nel quale fanno la loro comparsa piccoli giocattoli azionati a carica. Prima uno alla volta e poi gradualmente uno dopo l’altro, questi giochi iniziano a interagire tra loro sul piano, scontrandosi e accatastandosi l’uno contro l’altro nel loro ronzio, riempiendo l’intero spazio visivo. Che diventa uno spazio infinito di memorie collettive che sembrano arrivare da ogni parte, a contribuire al concetto espresso nella scena: che siamo come quei giochi, accomunati da ricordi, che basta un congegno per riattivare nelle nostre menti quel meccanismo emozionale che ci permette di interagire gli uni con gli altri.
Genziana Ricci