Careof Milano – Io vedo, io guardo

Careof Milano

Il giorno 6.5.2016 saremo qui, all’interno della mostra Io vedo, io guardo a cura di Annalisa Cattani.

teach back (insegnamento di ritorno)
Presentazione del libro in forma di azione di Dino Ferruzzi
con un intervento sonoro della Babylon Club Orchestra

presentazione del progetto Io vedo, io guardo
a cura di Annalisa Cattani
con la collaborazione di StudioMDT e Artforms – Prato

teach back è una performance sonora e visiva che esige la partecipazione attiva del pubblico.
L’idea è di attivare un luogo dove sperimentare in forma dialogica, una “composizione” a più voci.
Partendo dalla disomogeneità di base dei partecipanti, si provocheranno interferenze creative costruite sulla soglia degli accadimenti immediati, come succede con l’improvvisazione jazzistica.

A distanza di circa due anni dalla chiusura forzata del CRAC dal Liceo Artistico Bruno Munari di Cremona, il Centro pubblica nelle Edizioni Postmedia Books il libro TEN YEARS 2004 – 2014 Arte, educazione, formazione, lavoro, spazio pubblico di Dino Ferruzzi, un libro che documenta dieci anni di ricerca/azione nel campo dell’arte contemporanea e della didattica.
Il ricco apparato fotografico e i testi che compongono il libro, sono stati concepiti come un insieme di pensieri raccolti nel tempo, una narrazione a più mani, un accumulo di letture, suggestioni, incontri, che tentano di rivelare e individuare, in maniera trasversale, i contorni di una dimensione biopolitica dell’arte, dell’educazione, della formazione, del lavoro e dello spazio pubblico.
Oltre ai testi di Dino Ferruzzi e Gianna Paola Machiavelli, fondatori del CRAC, il libro è arricchito dalle testimonianze di Marcella Anglani, Katia Baraldi, Fabrizio Basso, Silvia Cini, Maurizio Coccia, Emilio Fantin, Mario Gorni, Pablo Helguera, Giancarlo Norese, OsservatorioinOpera (Piero Almeoni e Paola Sabatti Bassini), Luisa Perlo a.titolo, Paolo Perticari, Mara Predicatori, Mili Romano, e da un’intervista di Micol Costantini, studentessa al DAMS di Bologna, amici e artisti, curatori e studiosi con cui sono stati condivisi più da vicino, momenti di studio, di socialità e di operatività.
La stampa del libro è stata possibile grazie all’attivazione di una raccolta fondi dal basso, e da una serie di eventi che hanno favorito il coinvolgimento diretto di tante persone, con cui abbiamo condiviso collaborazioni virtuose e comuni interessi.

Tutto è iniziato nel 2014 con il progetto Io vedo, io guardo a cura di Annalisa Cattani, presentato per la prima volta a Novella Guerra ad Imola, in occasione appunto del Re-birth day, parte del “Il Terzo Paradiso” di Michelangelo Pistoletto e in seguito ospitato dagli studi di Artforms e StudioMDT con sede a Prato, mediante la collaborazione della coppia Simoncini-Tangi, con l’intento di rafforzare i concetti di solidarietà, relazione e dialogo.
Io vedo, io guardo è un evento espositivo concepito come stand up e momento d’incontro sui temi di resistenza, rinascita e impegno civile creativo a favore del CRAC di Cremona fondato da Dino Ferruzzi e Gianna Paola Machiavelli, che nel 2014 è stato costretto a interrompere l’attività decennale di esposizione, workshop e percorsi di formazione dei giovani alla contemporaneità attraverso l’arte.
La ragione principale di questo terzo incontro ospitato da Careof, è la presentazione della pubblicazione dei dieci anni del CRAC, fortemente voluta e promossa dallo stesso stand up che da motore trainante diventa evento trainato.
Il processo di reciproca tutela crea uno spazio di continuità tramite rapporti di stima e percorsi di sperimentazione.
Io vedo, io guardo sottolinea il margine di azione limitato che ha spesso oggi ogni forma di resistenza (…) la volontà di evidenziare che pur avendo sempre le mani legate continuiamo a guardare e a vedere senza lasciarci sopraffare dall’indifferenza che tutto macina, continuando a mettere in atto un impegno civile creativo. Con i materiali degli artisti non si vuole costruire una mostra, ma un evento dalle presenze attive che interagiranno con il pubblico e lo spazio sonoro.

Il luogo dell’azione è circolare, musicisti e spettatori abiteranno il medesimo spazio. I materiali degli artisti taglieranno lo spazio circolare occupandolo diagonalmente. I materiali saranno collocati a parete o posati su vari supporti piani, e per quell’occasione potranno essere: usati, toccati, esibiti, ricollocati, adottati.
La Babylon Club Orchestra condotta da Massimo Milesi interagirà in tempo reale con il pubblico presente e con le installazioni video: Rovine di Dino Ferruzzi e frammenti di documentari tratti dal Processo ad Eichmann in Israele, interviste a Ivan Illich, Don Lorenzo Milani e Paulo Freire.

L’esigenza di questo tipo di comunicazione è parte di una metodologia di lavoro che ha sempre caratterizzato il CRAC, una “prassi” che predilige le forme inattese dell’improvvisazione, proprio come si usa fare con il Jazz. Anche il libro è scritto utilizzando questa modalità.
Nell’apparente precarietà delle configurazioni della comunicazione, si ritrova tutta la processualità dell’esistente come atto creativo.

Produzione: CRAC Centro Ricerca Arte Contemporanea – Cremona
Azione performativa e video: Dino Ferruzzi
Composizione sonora per il video Rovine: Angelo Petronella
Produzione sonora: Babylon Club Orchestra
Curatela progetto Io vedo, io guardo: Annalisa Cattani – Novella Guerra – Imola

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